Agroalimentare, Pandittaino e la doppia filiera di grano tenero e duro

In casa Pandittaino, il 2020 ha segnato la nascita della prima filiera di grano duro-tenero, “dal campo alla tavola”. Al fianco cioè della storica produzione di pane di grano duro, la cooperativa produrrà e trasformerà anche un grano tenero certificato già a partire dalla prossima stagione. Negli stabilimenti di Assoro, che conta 65 dipendenti, ci sono oggi due distinti mulini che trasformano il frumento in farina e semola.

Collaudato già a novembre scorso, il mulino entrerà in azione a giugno prossimo quando gli stessi soci della cooperativa conferiranno per la prima volta il proprio grano, frutto dei 2000 quintali di sementi di Anapo, Anforeta e Palesio certificati consegnati dalla SIS (Società Italiana Sementi) piantati lo scorso ottobre.  Un passaggio fondamentale ottenuto con l’accordo siglato con la Società Italiana Sementi (SIS) e la IBF Servizi, quest’ultima, società leader in Italia nella fornitura di servizi avanzati in agricoltura digitale e di precisione. Ciò sta consentendo già da qualche mese una integrazione fra strategie tradizionali e innovazioni, secondo la logica “agricoltura 4.0”, che si avvale di sistemi d’avanguardia per monitorare il ciclo colturale.

Un accordo che segna l’assoluta l’autosufficienza dellacooperativa Valle del  Dittaino  che completa in questo modo il processo di tracciabilità di tutte le pratiche agricole, partendo dalla ricerca delle materie prime, passando per la semina del grano, fino alla raccolta, allo stoccaggio e alla lavorazione finale del prodotto.  Chi acquista Pandittaino, avrà la garanzia di una filiera tracciata e certificata, la certezza sulla provenienza del seme, sul luogo di produzione, di stoccaggio, le caratteristiche dell’impianto di molitura.

Il presidente Nino Grippaldi spiega: “Saremo la prima azienda agro-industriale in Italia che farà verticalizzazione del processo di filiera sia di grano duro che di grano  tenero. Aggiungiamo un nuovo tassello ad una storia lunga 44 anni, cominciata quando i padri fondatori ebbero l’intuizione di verticalizzare la filiera del grano duro. Investiamo oggi sulla filiera cerealicola del grano tenero senza rinnegare nulla, ma implementando l’offerta e seguendo anche la domanda dei consumatori”.

Una strategia che ha premiato l’azienda che quest’anno ha chiuso con oltre 12 milioni di euro di fatturato e punta ad una crescita del  30% nel 2021, a toccare cioè i 15 milioni di euro, incrementando proprio la produzione dei  prodotti a grano tenero, tanto apprezzati soprattutto fuori dalla nostra regione. Un fatturato raccolto quasi interamente attraverso la grande distribuzione italiana. I prodotti più performanti restano i panini di grano tenero a lunga conservazione, maxi burger e hotdog, ma piacciono  sempre di più anche i prodotti da colazione e i panini al latte. In Sicilia, che raccogliere la metà dell’intero fatturato, regge il pane fresco e in ATM (Atmosfera modificata) di grano duro con un solido 40%. Un dato che rispecchia fortemente la missiondell’azienda, di rinsaldare le sue radici siciliane, promuovendo un prodotto tipico che arriva ogni giorno, appena sfornato, sui punti vendita della grande distribuzione, grazie ad una rete composta da circa 40 operatori, capillarmente presenti sul territorio.

Eppure, Pandittaino si affaccia timidamente anche all’Estero, potendo fare leva su un 3% di fatturato raccolto fuori dai confini Italiani.  In cantiere ci  sono due progetti, rivolti ai  consumatori  di  Francia e Ungheria, che potrebbero partire il prossimo aprile e assicurare un incremento fino all’8% del fatturato. E poi, c’è la curiosità del pangrattato che tanto piace ai giapponesi. Non che il grano sia sconosciuto ai giapponesi, a differenza del resto delle popolazioni asiatiche che non hanno subito nel dopoguerra l’influenza americana con prodotti a grano tenero,  essenzialmente canadese, ma certamente il pane di grano duro dalla crosta croccante e il cuore morbido e profumato, riscuote molto interesse e curiosità.

2024-01-13T12:26:38+00:00 10 Febbraio 2021|agroalimentare, Food|0 Commenti